Perché ho deciso di aprire questo blog?

Per molti anni ho vissuto la mia infertilità in silenzio. Un silenzio carico di dolore, nascosto con cura, quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi. Come se il mio corpo, la mia storia, fossero “sbagliati”. Ho indossato una maschera, mentre dentro di me si accumulavano frustrazione, paura, senso di fallimento.

Alla domanda “perché parlarne?”, oggi rispondo così:

Perché tacere fa più male.
Perché il dolore dell’infertilità è spesso un dolore invisibile, ma non per questo meno reale.

Perché sentirsi visti e rappresentati è un passo fondamentale per guarire.

C’è però anche un’altra motivazione, che oggi sento forte: la voglia di rappresentare chi, come me, ha vissuto (o sta vivendo) tutto questo. Le coppie, le donne sole, gli uomini, i genitori di qualunque genere che affrontano percorsi di procreazione medicalmente assistita troppo spesso restano ai margini, come se non esistessero davvero. Come se il loro dolore non fosse degno di spazio.

E invece l’infertilità è una realtà sempre più diffusa.
Un fenomeno che va raccontato, compreso, normalizzato.
Questo blog nasce anche per questo: per offrire uno spazio di condivisione, supporto, informazione e rappresentazione.

Il mio diario sulla PMA

Mai avrei pensato di pubblicare un libro, eppure oggi eccolo qui.


Come scrivo tra queste pagine, la scrittura per me è stata una forma di evasione, ma anche un modo per guardare in faccia il dolore. Sì, perché dopo tanti anni di sofferenza arriva un momento in cui non puoi più ignorarlo: devi avvicinarti a quel dolore, dargli un nome, ascoltarlo. Questo libro è stato il mio modo per farlo.

Mi ha permesso di affrontare verità scomode, pensieri che per troppo tempo avevo tenuto in silenzio. È stato anche un modo per riprendere contatto con me stessa, per ritrovare un briciolo di controllo nel caos che la PMA ha portato nella mia vita.

Ma soprattutto, è stato un modo per generare.
Sì, l’infertilità mi ha tolto tanto, ma non la mia capacità di creare. E questo libro ne è la prova

Un'opera d'arte bianca, geometrica e astratta da Dresda, Germania

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Per la stesura dei contenuti ho utilizzato strumenti di intelligenza artificiale (AI) per supportarmi nella ricerca e nella scrittura. Tuttavia, ogni testo è stato curato, rivisto e personalizzato da me, sulla base della mia esperienza e sensibilità.

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