Il giorno del transfer

Un giorno speciale nel ciclo PMA

Il transfer è forse il momento più delicato e atteso di tutto il percorso di PMA. Dopo settimane di stimolazioni, monitoraggi, prelievi e telefonate, arriva finalmente il giorno in cui l’embrione, frutto di tanto impegno e speranza, viene riportato nell’utero. È un gesto semplice, quasi banale dal punto di vista medico, ma carico di una profondità emotiva che solo chi lo ha vissuto può comprendere.

Un lettino in una sala d'ospedale

La fecondazione degli embrioni: cosa accade nei primi giorni

Dopo il pick-up ovocitario, in laboratorio avviene la magia della fecondazione. Gli ovociti e gli spermatozoi vengono messi in contatto (con IVF) o uniti direttamente (con ICSI) per dare vita agli embrioni.
Il laboratorio segue con cura ogni sviluppo e ogni cellula che si divide. I giorni immediatamente successivi sono i più critici: non tutti gli ovociti fecondati diventano embrioni vitali.

  • Embrioni a 2-3 giorni (stadio di cleavage): hanno circa 4-8 cellule.
  • Blastocisti (5°-6° giorno): l’embrione ha superato la fase più delicata, raggiungendo circa 100 cellule. Le blastocisti sono considerate più selezionate, con maggiori probabilità di impianto, ma non tutti gli embrioni arrivano a questo stadio.

La scelta del giorno del transfer dipende da molti fattori, tra cui la qualità e il numero di embrioni disponibili. A volte il trasferimento avviene già al terzo giorno, altre si decide di attendere fino al quinto, lasciando che il laboratorio selezioni naturalmente i più forti.

Tre vortici di liquido che sembrano embrioni
telefono con filo

I giorni che precedono il transfer

Dopo il pick-up inizia un’attesa silenziosa, interrotta solo dalle telefonate della clinica. Ogni chiamata porta notizie preziose: “Sono stati fecondati X ovociti”, “Abbiamo un embrione di ottima qualità”, “Ne abbiamo congelati alcuni per i tentativi successivi”.
Ogni aggiornamento è un piccolo sussulto al cuore, un’altalena tra gioia e paura. Come hai raccontato nel tuo libro, quei giorni sono un continuo misurare speranza e realtà, un cercare di proteggersi dall’illusione pur desiderandola con tutte le forze.

Il giorno del transfer

La procedura in sé dura pochi minuti e non richiede anestesia. L’embrione viene caricato in un sottilissimo catetere e depositato nell’utero sotto guida ecografica. Da fuori sembra quasi niente, eppure per chi è sul lettino quel momento racchiude anni di tentativi e sogni.
Spesso i centri ti lasciano riposare per qualche minuto, ma non ci sono evidenze che questo aumenti le probabilità di successo. È più che altro un tempo per respirare, per sentire di aver fatto la propria parte.

Catetere
Un'opera d'arte bianca, geometrica e astratta da Dresda, Germania

Le due settimane d’attesa dopo il transfer

Dopo il transfer inizia la famosa “two weeks wait”, le due settimane prima del test delle beta-hCG. I pensieri si moltiplicano, ogni sensazione sembra un segnale da interpretare. Come scrivo nel mio libro, le prime volte avevo paura persino di camminare, come se un passo di troppo potesse compromettere tutto. Poi impari che non è così, che nulla può “staccarsi” e che l’unica cosa che resta da fare è attendere.