Stimolazione ovarica: cosa sapere

La stimolazione ovarica è uno dei passaggi più delicati e importanti nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), in particolare nella FIVET e nella ICSI.
In parole semplici, serve a “convincere” le ovaie a produrre più follicoli nello stesso ciclo, aumentando così le possibilità di recuperare ovociti di buona qualità da fecondare in laboratorio.

Perché si fa?

In un ciclo naturale, solo un follicolo arriva a maturazione, ma questo ridurrebbe di molto le probabilità di successo della fecondazione in vitro. Con la stimolazione ovarica, grazie ai farmaci ormonali, è possibile ottenere più ovociti, creando così più embrioni e più chance per la gravidanza.

Quali farmaci si usano?

Il protocollo viene personalizzato in base alla riserva ovarica, all’età e alla risposta attesa. In genere, i principali farmaci utilizzati sono:

  • Gonadotropine (FSH e LH): stimolano la crescita dei follicoli.
  • Analoghi del GnRH (agonisti o antagonisti): impediscono che l’ovulazione avvenga spontaneamente prima del prelievo ovocitario.

Questi farmaci vengono somministrati tramite piccole iniezioni sottocutanee, spesso da fare autonomamente a casa, alla stessa ora ogni giorno. Il dosaggio non è mai standard, ma modulato dal medico in base alla risposta osservata durante i monitoraggi.

Una siringa tra le mani
Mani che scrivono sulla tastiera di un portatile

Tipi di stimolazione

Stimolazione lieve: prevede dosaggi più bassi di ormoni, indicata per chi ha una buona risposta o per minimizzare i rischi.

Stimolazione standard o intensa: con dosi più elevate, usata quando serve ottenere più ovociti.

Ciclo naturale modificato: segue la crescita naturale di un follicolo dominante con un minimo supporto farmacologico.

Cosa aspettarsi durante la stimolazione

La durata media della stimolazione è di 10-14 giorni. In questo periodo sono previsti:

  • Monitoraggi ecografici frequenti (anche ogni 2-3 giorni) per misurare la crescita dei follicoli.
  • Prelievi di sangue per verificare i livelli ormonali.

Gli effetti collaterali possono includere gonfiore addominale, pesantezza, sbalzi di umore e una stanchezza generale. È una fase in cui la vita quotidiana si adatta al calendario della clinica.

L’impatto sulla vita quotidiana

Come racconto nel mio libro, questa fase è stata una delle più totalizzanti. Il tempo era scandito da punture, ecografie, prelievi di sangue e attese. Non si può programmare nulla, nemmeno una cena con amici, perché il calendario della stimolazione cambia continuamente in base alla risposta dell’organismo.


“Ogni sera preparavamo la siringa: io preferivo farmi le iniezioni da sola, non perché non mi fidassi di mio marito, ma perché sentire il momento in cui l’ago entrava mi dava una strana sensazione di controllo. Lui mi aiutava a preparare i farmaci, ed era un gesto d’amore, un rituale nostro.” (dal capitolo 6, “Punture, numeri e silenzi”)

Sogni a piccoli passi: Diario di una donna in PMA