Dal caos iniziale alla ricerca di risposte
Ci sono frasi che, quando le senti pronunciare, ti restano addosso: “Mi dispiace, potrebbe trattarsi di infertilità”. Sono parole che segnano uno spartiacque tra il prima e il dopo e per quanto magari da tempo qualcosa dentro di te lo sospettasse, sentirlo dire ad alta voce cambia tutto.
All’inizio è come se il mondo si fermasse. Le emozioni arrivano in modo disordinato, travolgente: incredulità, dolore, rabbia, paura
Intanto intorno, il mondo sembra andare avanti come se nulla fosse. I sorrisi degli altri, le gravidanze annunciate con leggerezza, le frasi fatte che vorrebbero consolare e invece fanno solo più male.
La fase del caos emotivo
La diagnosi di infertilità non è solo un dato clinico. È uno shock identitario, che ti costringe a rivedere il tuo modo di pensarti e di immaginare il futuro. È normale, dopo una diagnosi, sentirsi crollare. Non esistono “reazioni giuste”: ognuna ha i suoi tempi, ognuna cerca un appiglio diverso per non affondare.
Alcune persone cercano subito soluzioni. Altre hanno bisogno di fermarsi, metabolizzare, piangere. Qualunque sia la tua risposta, va bene così.
Quando inizia la ricerca di senso
Poi, piano piano, in mezzo a tutto quel rumore, inizia a farsi spazio una domanda nuova:“E adesso, cosa posso fare?”
È lì che inizia un’altra fase: quella della ricerca. Cerchi informazioni, vuoi capire, cerchi storie simili alla tua, ti imbatti per la prima volta in sigle che sembrano scritte in un’altra lingua: AMH, IUI, FIVET, ICSI, Beta hCG…È l’inizio di un lungo processo: familiarizzare con il mondo della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Da dove partire, concretamente
1. Informati da fonti affidabili Evita di perderti tra forum confusi o gruppi pieni di testimonianze allarmanti. Scegli fonti mediche autorevoli, siti di centri specializzati, libri scritti da professionisti o da chi ha già vissuto un percorso simile al tuo.
2. Confrontati con chi ci è già passato Le storie degli altri possono farti sentire meno sola. E no, non servono sempre soluzioni. A volte basta sapere che qualcun altro ha provato le tue stesse emozioni.
3. Scegli un centro PMA con attenzione Quando ti sentirai pronta, sarà importante affidarsi a un centro serio e competente. Non tutti sono uguali: valuta i protocolli, la trasparenza, l’ascolto, la chiarezza nel comunicare i passaggi. Sentirti seguita davvero fa la differenza.
4. Ascolta te stessa Non c’è una corsa da vincere. I tempi della PMA sono lunghi, ma anche quelli emotivi lo sono. Concediti il diritto di fermarti, di rimettere insieme i pezzi e soprattutto: non sentirti sbagliata se ancora non sai che strada prendere.